Silenzioso Guardiano
Le antiche civiltà hanno lasciato importanti testimonianze del loro succedersi nei millenni: gigantesche
strutture, sculture megalitiche, piattaforme in pietra per accogliere e diffondere energia.
Angelo descrive con potenza grafica e cromatica la vibrante immagine di una scultura dell’isola di Pasqua.
Le proporzioni vengono alterate in una visione immane, che si proietta dal basso verso l’alto.
Le pietre logorate dal tempo si caricano di una luce digitale rovente. Il rosso acceso dell’alone digitalizza l’immagine.
Nell’opera si incontrano le antiche simbologie con la civiltà tecnologica, spaziale, futuristica, attraverso
un linguaggio che è mimetico e contemporaneamente sintetico.
La visione di Angelo è mitologica, attinge scrupolosamente al repertorio iconografico e archeologico
per poi innovarlo trasferendolo in una dimensione visiva metafisica, alienante, disumanizzata.